Il legame di coppia è in parte definito da programmi biologici selezionati dall’evoluzione naturale,che fanno sì che maschi e femmine si sentano reciprocamente attratti, si possano accoppiare e riprodurre.

Nella nostra società , però, il legame di coppia ha assunto valore e dimensioni sempre più indipendenti dalla funzione riproduttiva, ed è diventato sempre più complesso.

Anche la lettura della domanda di aiuto portata dalla coppia che richiede una terapia deve essere perciò molto attenta e articolata, volta a riconoscere, descrivere, rispettare e comprendere tutte le componenti , biologiche, culturali, storiche e individuali che caratterizzano in modo peculiare la storia di quella specifica coppia.

Non sempre è possibile un intervento terapeutico con una coppia, perché ci sono alcuni criteri di fondo che devono essere presenti.

Ad esempio, occorre che entrambi i membri di una coppia abbiano un minimo di conoscenza e di consapevolezza del loro mondo interno e che ci sia proporzione tra sofferenza individuale e disagio relazionale, altrimenti è meglio proporre percorsi di consulenza o di terapia individuale.

Occorre che in  entrambi esista ancora la disponibilità ad impegnarsi e a fidarsi dell’altro, pur in presenza di delusioni, conflittualità e litigi. Fin dalle prime sedute è possibile evidenziare se esiste ancora una traccia di legame d’amore sulla quale fare leva. In caso contrario non è possibile che il terapeuta infonda dall’esterno sentimenti d’ amore o di fiducia.

Anche la ridefinizione della “domanda” che la coppia porta  può già diventare un momento terapeutico: non si tratta di “guarire” una coppia “malata”, ma di   rilevare i giochi relazionali che ormai si sono impiantati e dei quali nessuno dei due è consapevole.

La comunicazione che il terapeuta attiva su questi giochi relazionali, facilita la consapevolizzazione su quanto succede nella coppia e permette di  formulare nuovi obiettivi  concordati con la coppia e non prestabiliti dal terapeuta.

Il terapeuta infatti non deve, ma neppure può fare progetti d’ amore o infondere buoni sentimenti negli altri, né può o deve  orientare le scelte di vita.

 Costruire una nuova teoria  sui propri giochi relazionali permette alla coppia stessa di trovare nuova disponibilità nella comprensione e nell’accettazione dell’altro, nella conoscenza delle caratteristiche di personalità prima definite solo come “difetti” e  nuove energie per impegnarsi ancora .

Altra condizione essenziale per  progettare un intervento terapeutico di coppia è che nessuno dei due partners porti la richiesta, più o meno esplicita: “ Faccia cambiare mia moglie…( o mio marito)..”, “dica anche Lei  a mia moglie  che le cose non stanno così…che ha torto….” .

Ma anche per il terapeuta ci sono condizioni inderogabili: deve avere conseguito una  formazione e un  training personale per il trattamento in setting di coppia, deve gestire il colloquio in modo imparziale ed accorgersi di eventuali alleanze che possono venirsi a creare tra lui e  uno   dei due membri della coppia dutrante la seduta, non deve forzare le scelte di vita e, soprattutto, deve mettere in conto che c’è la possibilità che la coppia vada, proprio attraverso il percorso di consulenza o di terapia, verso la rottura del legame, anche se la richiesta pareva orientata a rinsaldarlo.